Tra er dire e er fare ... c'è de mezzo l'artare!!

Sabrina Balbinetti

Dialettali

“Ve ricordate er bon Samaritano?”
- ner mezzo de la solita omelia,
dice Don Lucio, ar popolo cristiano,
ne la parocchia de Santa Lucia -

“C’ebbe pietà, quanno tutti l’artri,
mostraveno disdegno e ‘ndifferenza,
ereno artolocati, dotti, scartri...
avari de bontà e indurgenza!

Voi, fate come lui... date ‘na mano
ar prossimo che cià vero bisogno,
l’aiuto che po’ da un vero cristiano
potrebbe realizza’ un grande sogno!

Date ar bisognoso, ar poverello
vestiti e pane... un posto accojente
poi, fatelo senti’ come un fratello
e fateje scorda’ ch’è indiggente!! ”

Lo sciame dei fedeli penzierosi
sorte da la cappella de campagna.
L’intento de esse’ generosi
pe’ tutta la settimana l’accompagna.

Don Lucio, la domenica seguente,
te sgrana una bella litania:
“Vorebbe da sape’ chi è er fetente
ch’ha bivaccato drento casa mia?

S’è messo i Paramenti de la festa
lascianno i panni lerci in sagrestia...”
-(e quer che scatenò l’ira funesta...) –
“...magnanno colazzione e cena mia!!

S’è fatto er bidè ne l’acquasantiera,
lassanno ricordini che nun dico,
poi, s’è asciugato co’ la cannottiera
e l’ha attaccata ar candelabbro antico!!”

Così dar fonno s'arza un capellone,
co’ addosso i Paramenti de la festa,
era Nicola, er vecchio barbone
co’ qella cicatrice su la testa!

“Ne l’era moderna de la connessione,
devi d’ave’ er UAI- FAI collegato,
cervello e core fanno ‘na scanzione...
pe’ mette in atto quer ch’hai predicato!

E’ facile di’ all’artri: “ ESSI UBBIDIENTE,
AMA ER PROSSIMO TUO COME TE STESSO...”
se sèmo i primi noi a nun fa gnente!
Scusa, Don Lu'...nun capisco er nesso!!”

Sabrina Balbinetti

15/01/2014 23:01| 1092

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