L'antichi mestieri nun sparischeno... se evorvono! - Poesia di Sabrina Balbinetti (Dialettali)

Sabrina Balbinetti

L’antichi mestieri nun sparischeno... se evorvono!

Dialettali

Un vecchio libbro de Mario La Stella
parla dei MESTIERI der passato,
ar centro ce sta Roma, nostra, bella,
ma così bella da mozzatte er fiato!

Ve vojo illustrà li più bizzari
che inzeriti in un abbecceddario,
vanno dall’ABBACCHIARI ai ZAMPOGNARI
passanno pe’ ch’infila er ROSARIO!

Appunto, l’ABBACCHIARO, era er tale
che co’un tortore grosso, detto BACCHIO,
faceva fòra er povero animale...
er fijo de la pecora, l’ABBACCHIO!

Infatti pure oggi, è normale
che quarcheduno, lungo er cammino,
te corchi come er povero animale
pe’ rubbà sordi o telefonino.

A cavarcioni de un somarello,
da Roma Nord, l’ACQUACETOSARO,
venneva acqua acetosa, poverello...
sbinnonno der moderno BIBBITARO!!

Ai tempi nostri, invece, er BIBBITARO,
sta ne li stadi, in estate e inverno...
o inzieme ar fedelissimo “somaro”
giranno tra li banchi der governo!

Invece, er CANTASTORIE der passato,
narava de dame e cavajeri,
su un cartellone granne e ben pittato
cantava in rima frasi e penzieri.

Ai giorni nostri, invece, er CANTASTORIE
illustra gesta sopra felpe strane,
co’ strafottenza infanga le memorie
e esarta li padani e le padane!

Poi c’era er DORATORE de bottega,
dorava le cornici, er mobbijo...
così che tra listelli, chiodi e sega
mannava l’avventori in visibbijo!

Nun è scomparza mai ‘sta vocazione,
oggiggiorno, er nòvo DORATORE,
diviso tra governo e reggione
indora le supposte all’elettore!!

Come diceva er vecchio LAVUASIE’:
“Gnente se crea, gnente po’ morì...
ma tutto se trasforma, finacchè,
c’è un COJOTE che li sta a sentì!!”

Sabrina Balbinetti

27/09/2020 18:43| 545

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