Er distanziamento de mi' padre - Poesia di Sabrina Balbinetti (Dialettali)

Sabrina Balbinetti

Er distanziamento de mi’ padre

Dialettali

Se parla, ormai, de rimanè distante
dai fij, dar marito, dar vicino,
da li parenti stretti... da l’amante
pe’ nun fa spanne er viruss biricchino!!

Un metro armèno, se te stai de fronte
e mezzo si te trovi spalle a spalle.
Misura i tavolini, monta er ponte...
de prexigrass, fissato su cavalle!

Da li ricconti de mi’ padre Mario,
der dopoguera, dei divertimenti...
mezzaggiornata ar mare era un carvario,
tribbolazzioni, affanni e patimenti!

Doppo avè lavorato fino all’una,
domenica potevi riposà.
Co’ le lambrette e tanta fortuna:
“in sella”!! (Cominciavi a tribbolà).

Pure d’allora, er distanziamento.
Tra Mario avanti e l’amico dietro
ce stava er ghiaccio p’er rinfrescamento
e un ombrellone lungo mezzo metro!

Così, su la Colombo, er ronzio
de le vespette messe in fila indiana,
faceveno un granne buggerio
come le rane drento la marana!

A detta de mi’ padre, a queli tempi,
nun c’ereno i costumi perzonali.
Potevi affittalli a lire venti,
de lana mortaccina, tutti uguali.

Ar primo bagno, quer tessuto infame,
te s’allungava fino a le ginocchia,
er sale, tra le maje de la trama,
grattava come foje de pannocchia!

Nun c’ereno solari, protezzioni,
la voja de sta ar sole era tanta
e sulle spalle rosso- arancioni...
l’ojo battuto... una manosanta!!

Nun c’era er bar o chiosco, troppo cari!
Così i panini, sempre casarecci
ereno er pranzo de li proletari
perché ruspanti e poco spennerecci!

Quante risate pe’ la ciriolina,
co’ drento la fettina impanata...
che poi sbattette contro la cabbina
perché in mezzo la sabbia era cascata!

Nun c’era la ciriola de ricambio,
toccava da magnà sortanto quella.
S’annava tutti quanti a risparambio
e la fettina era scrocchiarella!

Invece ne la juta, la colonna
der ghiaccio, je dava la frescura
e poi, come faceva pòra nonna...
‘na gratta checca contro la calura!

Così, ar tramonto, er viaggio a ritroso,
le spalle cotte, li capelli ar vento,
se concrudeva er giorno de riposo
felici... senza manco un rodimento.

Invece oggi, poi, se lamentamo:
de la distanza, l’ombra, der bagnino,
der ristorante a mare ch’è lontano
e de la troppa sabbia sur lettino.

Ancora, ‘sto loccddaun, nun cià inzegnato:
er vive sano, la sempricità...
che er marcontento va disinfettato
co’ un bagno de amuchina e UMIRTA’!!

Sabrina Balbinetti

25/05/2020 19:15| 611

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:

«I nomi ed i personaggi sono di fantasia»

La bacheca della poesia:

Nitidissima descrizione degli anni Cinquanta! (Antonio Terracciano)

Versi graditi e piaciutissimi (Silvia De Angelis)

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